Gratin de giraumon: cosa mangiano a Guadalupa
Avventurandomi nel cuore di Pointe-à-Pitre, la mia curiosità viene rapita da una bottega sulla strada che non riesco a identificare.
Mi avvicino e il mio acume investigativo scorge dei drappi che coprono indizi dai quali deduco che un tempo questa fosse una videoteca.
Adesso è stata riarrangiata a due in uno: a destra una donna vende cianfrusaglie miste. Mentre a sinistra, nascosta tra pentoloni vari, una ragazza serve specialità della cucina creola preparate à la maison.
Sto educando il mio palato a indovinare il gusto che si cela ogni volta sotto ai kg di spezie che coprono i sapori.
Studio la lista scritta a penna su un cartoncino colorato e mi butto a occhi chiusi (e naso pure) su uno dei piatti che non conosco ancora: gratin de giraumon. È arancione e profuma di zucca, così chiedo se è una zucca. In coro le donne in fila dietro di me mi rispondono “noooo!!!”. Come mi è venuto in mente di fare una domanda così stupida!
Prendo questo purè e m’incammino verso l’autobus.
Prendo un posto libero sperando che nessuna madame si sieda affianco a me, con quei sederi triposto che c’hanno qua.
Sull’altra sponda del corridoio scorgo un’anziana signora con le guanciotte talmente paffute che costringono gli occhi a due fessurine socchiuse.
Decido di solleticare l’orgoglio femminil-guadalupeano ai fornelli e mi faccio spiegare cosa sto mangiando.
Ingredienti
- Giraumon (praticamente una zucca)
- pancetta
- formaggio dolce (Emmenthal o Groviera)
- pangrattato
- margarina (o burro che è più buono e più pesante)
- spezie a piacere (qui vanno di moda il prezzemolo e il timo)
Preparazione del Gratin de giraumon
Taglio il giraumon in piccoli pezzi che metto in una pentola con la pancetta e qualche dito di acqua, per cucinarlo al vapore (a questo punto ho chiesto se dovessi farlo con la pentola a pressione ma la signora mi ha detto “NO!”, alzando gli occhi al cielo).
Quando il giraumon è pronto (fate la prova forchetta per vedere se è morbido), lo togliete da là e lo schiacciate con la forchetta. Non so che fine faccia la pancetta a questo punto ma non mi sono azzardata a chiederlo per non confermare l’ipotesi di stupidità su cui la signora stava rimuginando.
Metto il giraumon con la pancetta in una teglia, ci aggiungo spezie e margarina a pezzi. Spargo poi un po’ di groviera a scaglie e, per finire, spolvero con il pangrattato.
Metto tutto in forno.
Non è dato sapere a quanti gradi e per quanto tempo. Sarebbe un po’ come chiederlo a mia nonna che forse mi risponderebbe “quando senti il profumo, vuol dire che è pronto!“.
Ponte Pietra ?