Testimoni di Geova dell’ARC
Fra due mesi sarò qui a raccontare quale incredibile esperienza sia partecipare all’ARC (Atlantic Rally for Cruisers) e attraversare l’Oceano Atlantico su una barca a vela.
Oppure quanto sia lento il trascorrere dei giorni su una nave cargo diretta in India.
O, ancora, quante persone abbia conosciuto lavando i piatti in un ristorante di Las Palmas.
Fra due mesi guarderò a questi giorni con gli occhi orgogliosi di chi ha fatto un buon raccolto, qualunque esso sia.
Oggi, invece, sto ancora seminando.
I racconti di chi ce l’ha fatta sono avventurosi, emozionanti, invidiabili.
Hanno un lieto fine e tutto diventa semplice, dopo.
Mentre io stanotte voglio raccontare quello che c’è prima.
Le giornate che non s’invidiano, quelle in cui devi tirare fuori determinazione, forza e voglia di continuare.
Il 25 novembre parte l’ARC, la traversata atlantica.
Il 25 novembre è fra 2 giorni.
Dal 5 novembre a oggi sono tre settimane che noi testimoni di Geova collezioniamo vari “non ci serve niente”.
Non ho ancora trovato una barca.
E una barca non l’hanno nemmeno Andrea, Andrew, Cecilia, Fabio, Ramon e tutti gli altri.
Ogni giorno siamo al porto, da capo.
Ogni giorno stanchi di chiedere a chi è stanco di rispondere.
“Buscar un barco” non è l’inizio della vita.
Sì che lo so. Ma oggi l’ho anche capito.
E allora siamo andati via dal porto, io e Andrea su una bicicletta a urlare “Fanculo alle barche, fanculo all’ARC e fanculo a tutti voi ricconi col fazzoletto nel taschino della camicia!”
La reazione che ti salva da te stesso.
Nel tornare ci riserviamo un “vaffanculo” per ogni persona seria. che “smile is free”.
Poi ci viene incontro un pallone abbracciato a due ragazzi: la mia prima partita di beachvolley che, nonostante me, abbiamo vinto.
È ora di tornare dalla famiglia in Calle Portugal.
Che Gerry ha cucinato anche stasera.
La gente inizia a venire da fuori per le cene di Gerry.
Gerry comunica con gesti e versi e nessuno sa che lingua parli.
E la notte guardiamo i film in inglese, così nessuno dei due capisce e siamo pari.
Però Gerry domani ha un incontro di lavoro.
Giudica ogni giorno non da quello che hai raccolto ma da quello che hai seminato.
(Robert Louis Stevenson, che l’angolo dell’aforisma non poteva mancare)