Il secondo compleanno
Ho un compleanno la cui origine risale a tre anni fa: la scoperta di Mantova, la prima notte in via Conciliazione, la finestra di Emiliano. e di notte, all’improvviso, ho avuto coscienza della vita. poi ho ascoltato “killing me softly” per 3 giorni, fino a resuscitare. si può vivere senza saperlo.
per festeggiare, riapro i vostri bigliettini di auguri.
in realtà, sono partita solo per sentire queste cose.
ti amo. e scusa la formalità.
ormai fai il fratello maggiore. no, sei tu che fai la sorella minore.
te a lavare un piatto soffri come non so cosa, non sei fatta per fare la casalinga.
ho come la sensazione che tra qualche giorno tornerai a dormire sul mio divano e il tuo zaino occuperà il miglio giallo, e tu mi riempirai di gioia e di seghe mentali.
fa bel.
oggi ti saluto e ti tengo sempre con me. oggi ti amerò per sempre e forse mai più.
Quanto mi farà soffrire l’idea di non vedere più i tuoi occhi e non sentire più i tuoi ragionamenti del cazzo.
via Conciliazione è un nido vuoto e ci sarà sempre posto per te.
fai girare la tua testolina con lo stupore che è la ragione del clown e il motore d’ogni persona.
Oggi ti chiamo che sono in auto per 6 ore, e tu sei da ormai 3 anni la mia meta fissa.
porta te stessa che basta e avanza.
fatti sentire di tanto in tanto (o anche no). fai tu. fai tutto tu. ora puoi.
e ora sto qui che girovago perché mi sento smarrito ma pieno di qualcosa che finalmente sono riuscito a dirti.
devi spostare la tua partenza perché sabato si farà la mostarda. baci.
sei partita talmente tante volte che mi riesce difficile realizzare che non tornerai dopo un mese.
non riesco a fare la solita paracula che in inglese non mi viene. tu falla in italiano.
tutto quello che uscirà da questa giornata sarà dedicato a te, amica ormai lontana dispensatrice di dolci e amare suggestioni.
riportami a casa.
ho cercato la tua regata in internet e mi sono convinta che sei matta da legare ma, se torni, ho dei bei progetti per te.