La traversata dell’Oceano Atlantico a vela: istruzioni per il barcastop

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2 risposte

  1. Alessandro ha detto:

    Ciao Lia, sono approdato per la prima volta sulle tue pagine già diversi anni fa, da quando il sogno di prendere il largo per le vie del mondo ha cominciate a solleticare i miei pensieri, e posso dire di avervi trovato il fuoco necessario ad accendere la miccia. Sto cominciando ad organizzare il percorso che prevede prima un lungo cammino a piedi sulla Via Francigena, da Roma al Monginevro e poi il secondo da Irun a Santiago de Compostella (Finisterre, in realtà, perché vorrei trovarmi faccia a faccia con quell’ oceano che sogno in seguito di poter attraversare in barca a vela) fino a giungere alle Canarie verso Agosto-Settembre del prossimo anno. Li cercherei un lavoro per ricaricare un po la cassa e intanto comincierei a cercare il mio barcastop. Eh si, perché prima di leggerne sulle tue pagine non ne avevo mai sentito parlare e proprio grazie al racconto della tua esperienza ho iniziato a fantasticare su questa possibilità per allungare il mio viaggio verso il Sud America, destinazione Perù, dove vorrei fare il Camino Inka fino a Machu Picchu e poi salire verso Iquitos e l’ Amazzonia attirato da storie di rospi, liane e curanderos con i loro icaros.

    Solo una cosa volevo capire: ma tu avevi già esperienza pregressa di barche a vela oppure ti sei lanciata totalmente nel buio? Perché per me sarebbe la seconda e vorrei capire se conoscenze teorico-pratiche anche di base siano fondamentali per intraprendere la ricerca. Insomma se ho qualche possibilità di incontrare un’ anima buona che mi tiri su seppur privo di esperienza.

    Non so se leggerai questo messaggio ma in ogni caso ti auguro il meglio per le tue prossime avventure e ti ringrazio nel caso in cui potrai e vorrai rispondermi.

    Un saluto.

    Alessandro

    • Brì ha detto:

      Ciao! ma quante idee che hai sul tuo cammino, meraviglioso! direi che hai già un’ottima spinta 🙂
      Per il barcastop in effetti nemmeno io ne avevo mai sentito parlare e su internet non c’era nulla qualche anno fa. ma a Las Palmas già si iniziava a diffondere questa cosa.
      Esperienza: non è necessaria. Io sapevo manovrare una barca piccola, è vero che tutte le barche funzionano allo stesso modo ma fondamentalmente impari a bordo. ma prima di lasciarti in mano il timone ci sarà da lavare i piatti, cucinare, tenere in ordine, fare i turni di notte… quindi vai tranquillo, che tra i ragazzi che cercano davvero pochi hanno esperienza! io dicevo che non ne avevo, così non avevo grosse responsabilità 😀
      L’importante è avere voglia di sporcarsi le mani: proponiti per pulire, verniciare, riparare le barche a terra in cambio di un posto dove dormire. una volta che un capitano ti prende a bordo anche da fermo, gli altri capitani sapranno che sei affidabile ed è già un ottimo biglietto da visita.
      Buon vento!!!

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